✂️ La postura, il manufatto di un sarto chiamato "vita"
Inviato: martedì 2 giugno 2020, 2:34
LA POSTURA, IL MANUFATTO DI UN SARTO CHIAMATO "VITA"
La nostra postura si comporta come se fosse il nostro vestito. A volte ci sta un po’ stretto, a volte un po’ largo.
È un vestito confezionato giorno dopo giorno da un "sarto" speciale: la vita!
Questo vestito di fatto si modifica e si modella addosso a noi in base a come stiamo interiormente.
Pur senza rendercene conto, noi stessi siamo i protagonisti, poco consapevoli, del percorso della nostra vita. Siamo convinti che i problemi esterni a noi siano i principali fattori di disturbo della nostra serenità o della nostra gioia.
Di fatto il "sarto" è dentro di noi e non fuori.
Chi tesse le fila e chi gestisce le redini sta proprio dentro; ma la consapevolezza di tutto ciò, è stata perduta da molto tempo... per molte persone.
La vita che viviamo, che scorre più veloce di quanto possiamo immaginare, è così veloce al punto da travolgerci, distrarci e rapinarci della nostra consapevolezza, della nostra serenità e dei nostri valori che noi stessi calpestiamo.
Diamo tutte le colpe al destino, al caso, alla sfortuna, rafforzando quindi l'idea che "si vive in balia degli eventi" anziché "condurre" gli eventi stessi nella direzione in cui vorremmo.
Anche i pazienti si comportano alla stessa stregua: si lamentano, ma soprattutto si arrabbiano con il mondo, coi genitori, coi figli, con il capo ufficio, tranne che guardarsi dentro per le proprie responsabilità o inazioni..
Mai si fermano a riflettere e prendere atto che l'unico vero responsabile della propria condizione sia personale che sociale, siamo noi e solo noi che con la passività accettiamo ogni compromesso.
Ormai rassegnati alla inazione, alla passività, al lusso illusorio che con una semplice pillola (l'inibitore dei sintomi), si risolva tutto e possa sparire ogni dolore. Meglio non sentire, meglio non vedere, meglio non sapere..., "basta non soffrire".
Il dolore, anziché essere utilizzato come una guida per aumentare la consapevolezza ed agire, è invece diventato un carnefice subdolo, silenzioso, che ruberà giorni e giorni al proprio futuro. In questo caso ciò che zittisce il dolore, purtroppo zittisce anche la coscienza. Ma ci sono coloro che vivono proprio su questo fenomeno sociale ed economico.
In ultima analisi, non sono gli altri che ci controllano..., ma siamo noi che ci mettiamo nelle mani di chi della inconsapevolezza altrui ne fa il proprio business, la propria ragione di vita.
Dobbiamo imparare a riconoscere quei veri "operatori della salute, della medicina e della consapevolezza" che fanno della propria professione una vera filosofia di vita alla ricerca ed alla gestione delle cause... senza cercare di zittire sia il dolore che la coscienza del paziente.
Dobbiamo risvegliare il “sarto” che è in noi!!!
(D. Raggi)
È un vestito confezionato giorno dopo giorno da un "sarto" speciale: la vita!
Questo vestito di fatto si modifica e si modella addosso a noi in base a come stiamo interiormente.
Pur senza rendercene conto, noi stessi siamo i protagonisti, poco consapevoli, del percorso della nostra vita. Siamo convinti che i problemi esterni a noi siano i principali fattori di disturbo della nostra serenità o della nostra gioia.
Di fatto il "sarto" è dentro di noi e non fuori.
Chi tesse le fila e chi gestisce le redini sta proprio dentro; ma la consapevolezza di tutto ciò, è stata perduta da molto tempo... per molte persone.
La vita che viviamo, che scorre più veloce di quanto possiamo immaginare, è così veloce al punto da travolgerci, distrarci e rapinarci della nostra consapevolezza, della nostra serenità e dei nostri valori che noi stessi calpestiamo.
Diamo tutte le colpe al destino, al caso, alla sfortuna, rafforzando quindi l'idea che "si vive in balia degli eventi" anziché "condurre" gli eventi stessi nella direzione in cui vorremmo.
Anche i pazienti si comportano alla stessa stregua: si lamentano, ma soprattutto si arrabbiano con il mondo, coi genitori, coi figli, con il capo ufficio, tranne che guardarsi dentro per le proprie responsabilità o inazioni..
Mai si fermano a riflettere e prendere atto che l'unico vero responsabile della propria condizione sia personale che sociale, siamo noi e solo noi che con la passività accettiamo ogni compromesso.
Ormai rassegnati alla inazione, alla passività, al lusso illusorio che con una semplice pillola (l'inibitore dei sintomi), si risolva tutto e possa sparire ogni dolore. Meglio non sentire, meglio non vedere, meglio non sapere..., "basta non soffrire".
Il dolore, anziché essere utilizzato come una guida per aumentare la consapevolezza ed agire, è invece diventato un carnefice subdolo, silenzioso, che ruberà giorni e giorni al proprio futuro. In questo caso ciò che zittisce il dolore, purtroppo zittisce anche la coscienza. Ma ci sono coloro che vivono proprio su questo fenomeno sociale ed economico.
In ultima analisi, non sono gli altri che ci controllano..., ma siamo noi che ci mettiamo nelle mani di chi della inconsapevolezza altrui ne fa il proprio business, la propria ragione di vita.
Dobbiamo imparare a riconoscere quei veri "operatori della salute, della medicina e della consapevolezza" che fanno della propria professione una vera filosofia di vita alla ricerca ed alla gestione delle cause... senza cercare di zittire sia il dolore che la coscienza del paziente.
Dobbiamo risvegliare il “sarto” che è in noi!!!
(D. Raggi)